Luca ama il computer, forse perché gli ricorda il suo primo Commodore 64 regalatogli dal papà, o forse perché ama esplorare fin dove si può andare con quella macchinetta li.
Ha sempre amato disegnare, che siano schizzi sul suo taccuino, o i quadri nel suo studio o il frigorifero in cucina, dove un lupetto si innamora di un uccellino che canta alla Luna. Si, perché i suoi personaggi sembrano vivi, anche se fantastici.
Non so come faccia, sembra seguire linee invisibili già tracciate che vede solo lui, che ha occhi da esploratore. Non so come faccia a capire così in fretta la logica o i passaggi di un software.
E poi Luca ama insegnare e condividere le scoperte. Che siano le linee di costruzione insegnate a una bimba per riuscire a disegnare un cavallo o i segreti per ottenere un render fisicamente corretto.
Scompone la complessità e con pazienza, dedizione, impegno porta a termine i suoi lavori.
Luca ama quello che fa, anche se spesso non riesce a spiegarlo quando gli chiedono del suo lavoro.
Mi piace vederlo lavorare, e vedere sul monitor lo stesso realismo dei suoi disegni, la stessa atmosfera di una foto. Già, perché Luca ama fotografare, ama vedere cosa la luce fa quando tocca le cose e le persone. E tutto questo riesce a metterlo li dentro, dentro un PC, nei suoi progetti e nel suo lavoro.
E’ un geometra con il piglio dell’Architetto, forse. E’ un esploratore che non ha paura di provare, di sbagliare e riprovare.
Si muove in un mondo immateriale, quello della computer grafica, ma i suoi lavori sono così “veri” perché ne ha una cura tutta speciale, perché per lui i dettagli fanno la differenza.
Luca è felice quando lavora, anche se fa nottata e si vede che ama quello che fa.
Ed è anche per questo che io lo amo.
Maritè